martedì 27 novembre 2012

INTERVISTE, EFFETTUATE DA NOI, IN PROVINCIA DI TRENTO


Qual'è il pensiero sulla fecondazione assistita?


Punto di vista religioso: ordine salesiano di Don G.Bosco:



“La famiglia e la coppia oggi sono inserite in un contesto scientifico e tecnologico che per molti aspetti si manifesta per la sua positività e bellezza, con interventi che migliorano la qualità della vita, sostengono la salute umana e arricchiscono di nuove dimensioni la persona. Nello spirito etico di Don Bosco e della famiglia salesiana, il confronto dialogico tra le diverse posizioni deve essere sempre privilegiato, soprattutto quando fondato su ragioni robuste, ma non si può abdicare alla propria coscienza e ai valori (anche quelli della fede) costruiti con sacrificio nell’arco della nostra vita. 
Il Magistero ufficiale della Chiesa si è occupato di procreazione assistita da diversi decenni. Non sono quindi attendibili le posizioni che la Chiesa è contraria a ogni intervento “artificiale” in materia di procreazione. La Chiesa accetta la procreazione assistita a tre condizioni:

a)deve svolgersi all’interno di una coppia legata da un vincolo stabile, che generalmente è quello matrimoniale;
b) deve essere effettuata con un comune rapporto sessuale, e non evitando il rapporto coniugale;
c) non deve comportare interventi invasivi o rischi rilevanti a danno dell’embrione o del feto (questi tre criteri sono proposti nel documento Donum vitae).




Attualmente queste tre condizioni si verificano solo nella inseminazione artificiale tra marito e moglie, conseguente a un rapporto sessuale. Nei primi tentativi, ancor oggi molto utilizzati, la medicina aveva semplicemente il compito di “aiutare” un atto fisico sessuale posto dalla coppia ad essere fecondo. Perciò solo questo tipo di procreazione si potrebbe chiamare propriamente “procreazione assistita”, perché il ruolo dell’equipe medica consiste soltanto nell’“assistenza” di un atto coniugale posto.
Negativo è il giudizio sulla procreazione in vitro, non nel suo essere “artificiale”, ma in tutta una serie di problemi – almeno sette – che sorgono in seguito al tentativo di realizzazione di questa tecnologia:

 
1)  l’insuccesso di questa metodica;
2)  l’enorme spreco di embrioni;
3)  l’alta abortività, dal momento che il successo è solo del 15-20%;
4)  la frantumazione antropologica e affettiva del legame sessualità-procreazione;
5)  la presenza di terze persone, nel caso di donatore di ovuli o di spermatozoi;
6)
 una più grande proporzione di malformazioni o di malattie congenite;
7)
 gli effetti economici degradanti, che non sono indifferenti.”



Punto di vista di una persona adulta (50enne, uomo, credente, padre di famiglia):

 


“Personalmente sono favorevole alla fecondazione assistita e non trovo in essa nessun aspetto negativo,perché grazie ai sviluppi della medicina oggi è possibile donare una speranza a tutte quelle coppie che hanno determinati problemi nella procreazione.”


Punto di vista di una giovane (21enne, donna, credente):

“Secondo me la fecondazione assistita è un valido aiuto per chi purtroppo incontra alcuni tipi di problemi nella procreazione.
Sicuramente in sé sono racchiusi rischi per la donna e l’embrione, ma sicuramente l’amore nutrito per un figlio desiderato va oltre qualsiasi tipo di ostacolo.”

 



 


 




 

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